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Nave Destriero
Il modello del monoscafo ad alte prestazioni impegnato nella conquista del nastro azzurro   -   di Duilio Curradi

Articolo pubblicato dal trimestrale di scienza e tecnica n. 20 - Dicembre 2010

L'HOBBY DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA
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Modello della
nave veloce
Destriero

Periodo 1992
Scala 1:66

Costruttore
Giancarlo Perini
A.N.V.O.
Associazione Navimodellisti
Valle Olona
Castellanza
In un precedente numero di questa rivista vi ho parlato di Cristoforo Colombo e dei modelli della flotta con la quale raggiunse il continente americano. Dopo quel viaggio l'oceano Atlantico fu percorso da navi sempre più grandi e veloci. Con lo sviluppo dei piroscafi le traversate diventarono più regolari e sicure. Il traffico passeggeri assunse grande importanza e molte società armatoriali si confrontarono in termini di velocità e lusso dei propri bastimenti.
Una commissione internazionale istituì il «nastro azzurro». Si trattava di un riconoscimento alla nave che avesse stabilito il record di velocità nella traversata atlantica, navigando verso occidente. Il piroscafo che se lo aggiudicò per primo fu il Great Western che, nel 1833, compì la traversata alla media di 10,2 nodi.
Negli anni a seguire furono molte le navi che se lo contesero. Nel 1932, per iniziativa dell'inglese H.K.Hales, divenne un vero e proprio trofeo da assegnare alla nave passeggeri, in servizio commerciale, che fosse riuscita ad attraversare l'Atlantico, in entrambe le direzioni, alla maggiore velocità media.
Fra le numerose unità che si fregiarono del nastro azzurro, rappresentato da un guidone di seta con una lunghezza, in metri, pari alla velocità della nave, in nodi, ricordiamo il transatlantico italiano Rex (1933-28,92 nodi), il francese Normandie (1935-29,98 e 1937-30,58) e l'inglese Queen Mary (1936-30,14 e 1938-30,99).
Nel 1952 gli USA misero in servizio il grande transatlantico United States, dotato di un apparato motore particolarmente potente, che raggiunse la velocità di ben 34,51 nodi.
Perché il Destriero
L'impresa, patrocinata dal principe ismailita Karim Aga Kan, e appoggiata dalla Fiat e dall'IRI, aveva lo scopo di riportare in Italia il Nastro Azzurro. Il Destriero fu costruito a Muggiano, La Spezia, dalla Fincantieri e varato il 28 marzo 1991. Era il più grande monoscafo, completamente in alluminio, costruito fino a quel momento.
E' lungo 67,7 metri e largo 13 metri. Monta tre turbine a gas, di derivazione aereonautica, che sviluppano, complessivamente, una potenza di 51.675 hp alle quali sono collegati tre idrogetti in grado di espellere, ciascuno, 20.000 mc di acqua al secondo. Ha un’autonomia di oltre 3.000 miglia e la sua velocità, variabile in funzione del carico di combustibile, può arrivare a 60 nodi. L'equipaggio è composto da 14 uomini.
La traversata del Destriero
Nel luglio 1992, cinquecento anni dopo il viaggio di Cristoforo Colombo, il Destriero, al comando di Odoardo Mancini, partì da Punta de Tarifa (Gibilterra) alla volta del Faro di Ambrose (New York). Purtroppo la nave incontrò una forte tempesta che la rallentò e le impedì di stabilire un nuovo record.
Dopo tre settimane di sosta in America il Destriero ripartì verso est in direzione di Bishop's Rock (GB).
La nave compì questa traversata, di 3.106 miglia, in 58 ore, 34 minuti e 50 secondi alla velocità media di 53,09 nodi superando tutti i record precedenti.
Il modello del Destriero
Il modello che vi presento questa volta è stato costruito da Giancarlo Perini, socio dell'ANVO (Associazione Navimodellisti Valle Olona di Castellanza VA - www.anvo.it).
In scala 1:75 è lungo 99 cm e largo 20 cm. E' navigante e radiocomandato. In assetto di navigazione pesa 4,216 kg. Lo scafo, auto costruito, è in fibra di vetro, carbonio e kevar. La propulsione è assicurata da tre motori elettrici collegati a tre idrogetti, anche questi auto costruiti. Il modello, grazie ad un radiocomando multicanale, può eseguire tutte le manovre. Gli idrogetti, come gli altri organi di governo, sono comandabili separatamente.

Dati tecnici del Destriero


Progetto: Studio navale Donald L. Blount and Associated.
Tipo: Monoscafo in alluminio.
Costruttore: Cantiere Muggiano La Spezia.
Varo 28 marzo 1991.
Lunghezza f.t. 67,7 metri
Lunghezza fra le perpendicolari: 60 metri.
Larghezza 13 metri.
Stazza lorda 1.376 tonn.
Equipaggio: 14 uomini


Apparato motore:


3 turbine a gas General Electric LM 1600.
3 idrogetti KaMeWa modello 125
3 riduttori Renk-Tacke.
Potenza complessiva: 51.675 hp - 38.535 kW

Autonomia oltre 3000 miglia.
Velocità a pieno carico otre 40 nodi. In dislocamento leggero oltre 60 nodi.

Le norme e le controversie

Il nastro azzurro, nella sua forma originale, veniva riconosciuto alla nave passeggeri, in regolare servizio commerciale, che avesse attraversato l'Atlantico, da est a ovest, ovvero in direzione contraria alla Corrente del Golfo, alla maggiore velocità media, senza scali e senza rifornimenti.
La Hales Trophy, istituita nel 1932 su iniziativa dell'armatore e politico inglese Harold Keates Hales, è un vero e proprio trofeo che viene consegnato alla nave, sempre passeggeri e sempre in servizio commerciale, che stabilisca il record di velocità, in Atlantico, in entrambe le direzioni, trasportando posta e passeggeri paganti e sia condotta da un equipaggio composto interamente da professionisti.
L'impresa del Destriero è stata accompagnata da polemiche e contestazioni. Le accenno solo per completezza di informazione senza entrare nel merito. La nave fu registrata come unità privata e quindi non conforme alle norme stabilite per l’Hales Trophy. Il Destriero stabilì il record di velocità navigando verso est e non verso ovest, e non stava svolgendo servizio passeggeri, come richiesto per la conquista del Nastro Azzurro.
Infine il Destriero non batteva bandiera italiana bensì delle Bahamas, con porto di armamento Nassau, e risultava di proprietà della società irlandese Bravo Romeo Ltd. con sede a Dublino.

Carene e velocità

La carena è la parte immersa dello scafo. E' detta anche opera viva perché è la parte dello scafo più sollecitata. Può assumere forme diverse. La più antica e usata è la carena tonda o flottante. Si trova, ad esempio, nei gozzi e nelle navi commerciali. Durante la navigazione questo tipo di carena è sempre completamente immerso. E' un tipo di carena che si comporta molto bene in condizioni di mare agitato. L'avanzare della nave provoca la formazione di un'onda sempre più lunga quanto maggiore è la velocità. Tralasciando aspetti tecnici complessi si può affermare che la velocità massima che può raggiungere la nave, sempreché sia disponibile una spinta sufficiente, sia proporzionata alla lunghezza della carena e che, oltre un certo limite, non possa aumentare perché la parte poppiera della nave non sarebbe più sostenuta dall'acqua.
Per superare questo limite si fa ricorso alla carena planante. Questa, consentendo allo scafo di sollevare dall'acqua la sua parte anteriore, permette di raggiungere velocità assai elevate. La carena planante incontra però limiti severi in caso di mare agitato.
Successivamente si sono sviluppate carene plananti con migliori prestazioni come quelle conosciute come Hunt, a V profondo o plananti/fendenti.
Altri tipi di carena sono quelle ad ala di gabbiano, a catamarano, ad aliscafo.

Idrogetto

L'idrogetto rappresenta il più moderno sistema di propulsione navale. Ideato dal neozelandese William Hamilton alla fine degli anni '30 del secolo scorso, è impiegato su mezzi navali ad altissime prestazioni. Si tratta di un elicoide intubato che, attraverso un ugello, espelle grandi quantità di acqua attraverso un’apertura posta a poppa, oltre lo specchio e sotto la linea di galleggiamento. Il sistema di espulsione può ruotare lungo un asse verticale agendo, quindi, anche come timone direzionale. L'inversione di marcia si ottiene orientando il getto in uscita verso prua per mezzo di appositi deflettori. Questo propulsore favorisce la navigazione anche nei bassi fondali.
Il Destriero monta tre idrogetti. Quello centrale è fisso mentre i due laterali sono utilizzati anche per la direzione e l'inversione del moto.
Gli idrogetti trovano applicazione su navi e traghetti particolarmente veloci e sulle moto d'acqua. E' molto impiegato anche su mezzi militari.


Precisazione del Sig. Franco Liistro - Destriero Challenge, Presso Office

1 ) Destriero batteva bandiera italiana ! Era di proprietà della BR ( Blu Ribbon) ovvero Bravo Romeo, società italiana (di proprietà di S.A. Karim Aga Khan) che solo successivamente fu spostata  in altri Paesi. All’inizio il presidente era Cesare Fiorio  poi dopo l’impresa la carica passò a Donald Blound, deceduto nello scorso mese. Come si può notare dalla documentazione  fotografica e video son ben evidenti le insegne del Tricolore italiano e come ben Lei sa è illegale innalzare una bandiera non corrispondente a quello della società armatrice.

2) Destriero non ha mai  concorso  all’Hales Trophy ma esclusivamente alla conquista  del “Nastro Azzurro”, del Virgin Trophy e del Columbus Trophy,  pur essendo nave certificata come commerciale dal momento che trasportava 2 sacchi postali ( come richiesto dal Trust in alternativa al passeggero pagante) e pur  avendo un equipaggio professionale e non uno (come richiesto dal Trust)  ma ben tre comandanti “patentati”.