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Telefonino, dove vai?

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Le nuove frontiere di un accessorio ormai diffusissimo
di Duilio Curradi
Articolo pubblicato dal trimestrale Febbraio 2008
Il Notiziario del Campeggio Club Varese

Fino a poco tempo fa era guardato con sospetto o come oggetto da sfoggiare.
Poi, con la velocità sempre crescente alla quale l’evoluzione tecnologica ci ha abituati, è diventato uno strumento indispensabile.
Possiamo rintracciare ed essere rintracciati con estrema facilità.
Comunichiamo a voce ma anche con messaggi e con immagini.
Oggi è già possibile la viedeoconferenza.
Possiamo scattare fotografie e girare dei brevi filmati.
E’ possibile installare anche un software di navigazione che ci aiuta a trovare la strada sia in auto che a piedi.
Si può vedere la televisione e sentire la radio.
E’ ormai banale sentire la musica.
Poi ci si collega a internet, si visitano siti e si usa la posta elettronica.

Ma non ci fermeremo certo qui.
I costruttori di telefonini sono alla continua ricerca di soluzioni che sappiano rendere l’apparecchio sempre più utile e, di conseguenza, capace di stimolare una sempre maggiore richiesta.
Come si fa ad usare un telefonino di due o tre anni fa che serve solo per telefonare? Sono tanti coloro che, a questa domanda, hanno una risposta univoca: bisogna che me ne “faccia” uno nuovo!
Diamo un’occhiata, allora, a cosa ci riserva il futuro in questo campo.
Consideriamo,  innanzi tutto, il fatto che il telefonino può usare un sistema di localizzazione GPS o, in alternativa, un sistema che  analizza  particolari segnali radio utili, soprattutto, in zone chiuse dove il GPS funziona male.
Ora che il telefonino sa esattamente dove si trova, ovvero in un museo, in una piazza, in una via, ecc. non ci resta che fotografare  quanto  ci  sta davanti.  L’apparecchio, analizza l’immagine e la sua localizzazione, quindi accede ad un sito internet dal quale ricava tutte le informazioni sull’oggetto, sul monumento, sul palazzo, ecc.

Oppure possiamo entrare in un ristorante e non riuscire a capire cosa ci propone il menù scritto in una lingua a noi sconosciuta. Niente paura. Fotografiamo la pagina ed ecco fatto: sul monitor del telefonino il menù appare nella nostra lingua. Anzi, possiamo addirittura cercare informazioni su un determinato piatto, su un vino, ecc. Buon appetito!
Ma queste tecniche di localizzazione possono trovare anche altre applicazioni.
Acquisita da internet la mappa del luogo nel quale ci si trova, si può sapere dov’è esattamente il figlio, la moglie, l’amico, l’amica, ecc.; naturalmente se questi hanno un apparecchio simile e, soprattutto, hanno autorizzato l’invio dei necessari segnali. Su questo argomento ci sarà molto da dire in futuro, quantomento a proposito della privacy.

C’è poi un altro settore tutto da sfruttare.
Siamo ormai abituati a pagare con carta di credito o bancomat. Ad ottenere sconti e punti al supermercato con tessere dedicate. Ma ormai i nostri portafogli sono zeppi di cartoncini di plastica: i sempre più diffusi badges.

Sono sempre più gonfi e con sempre meno soldi. Anche le versioni con tante tasche cominciano a diventare insufficienti.
Ecco allora che interviene il nostro super telefonino. Associato alla carta di credito, oppure al codice di un supermercato, o quant’altro, sfruttando una nuova tecnologia di trasmissione a corto raggio, appena avvicinato alla cassa sarà in grado di eseguire l’operazione richiesta.

Per ora ci fermiamo qui. Fra qualche anno, probabilmente meno di quanto si può pensare, queste operazioni diventeranno di uso comune. 
E poi?  La fantasia non ha limiti, soprattutto stimolata, com’è, dallo sviluppo della tecnica.
Sistemi sempre più potenti e sempre più piccoli sono, e ancor più saranno, capaci di fare cose oggi difficili da immaginare.

Pensate un po’ se il nostro telefonino diventasse capace di captare i segnali che il nostro cervello usa  ...per farci funzionare. Non sarà più possibile pensare di mandare qualcuno nel posto più affollato, ovvero a quel paese, che il suo telefonino ...farà la spia.
Non parliamo di pensieri meno confessabili; per ora è meglio usare la fantasia solo per immaginare le possibili conseguenze.

Buon futuro a tutti.