Dopo
cinque minuti una seconda bomba colpì la nave fra il
torrione di
comando e la torre trinata n. 2. Questa torre, del
peso di 1500
tonnellate, volò in mare. L'incendio raggiunse il
deposito delle
munizioni provocando una terribile esplosione. La
torre di comando,
corazzata, si deformò cadendo in avanti e uccidendo
quanti si
trovavano al suo interno compreso l'Ammiraglio
Bergamini. Lo scafo si
spezzo in due e, in venti minuti, dopo essersi
girata sul fianco di
dritta, si capovolse e affondò. Persero la vita 1393
uomini su
2021.
I cacciatorpediniere Mitragliere e Carabiniere
invertitorno
subito la rotta per andare a recuperare i naufraghi.
A essi si
aggiunsero l'incrociatore Attilio Regiolo, il
cacciatorpediniere
Fuciliere, le torpediniere Pegaso, Orsa e Impetuoso.
Parte della
flotta superstite si diresse verso Bona (l'attuale
Annaba) per poi
andarsi a consegnare a Malta. Le unità con a bordo i
naufraghi,
fra cui molti feriti in gravi condizioni, si
diressero verso le Baleari. |
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