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Bounty

II modello riproduce il mercantile britannico Bounty divenuto famoso per l'ammutinamento di parte dell'equipaggio.

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  Costruttore:   Ennio Cappelli
  Periodo: 1787   Scala 1:60   Lunghezza 76 cm
Questa scheda è stata preparata con il materiale fornito dal Costruttore del modello.
Eventuali riproduzioni sono possibili solo con l'autorizzazione del Costruttore.

Nell'Inghilterra del XVIII Secolo, il paese più ricco e potente del mondo, il divario fra le classi sociali era profondo. Da un lato una massa enorme di poveri sfruttati dalle industrie, di bambini che non arrivavano all'adolescenza, dall'altro clero e nobiltà che da questa situazione ricavavano enormi vantaggi e schiavisti ai quali il governo dava premi in denaro.
In questo contesto storico si inserisce la vicenda dell'H.M.S. Bounty: i negrieri delle colonie americane avevano chiesto alla corona il trapianto degli alberi del pane in America in modo da ridurre così il costo del mantenimento degli schiavi.
L'Ammiragliato armò il Bounty e ne affidò il comando al 33.enne Tenente Blingh.
Nel 1789 il Bounty era a Tahiti dove si fermò 5 mesi.
Completato il carico, la nave si dirigeva verso l'Inghilterra quando l'equipaggio, capeggiato dal secondo di bordo Fletcher Christian, si ammutinò.
Blingh fu costretto, con pochi sottufficiali a lui fedeli, ad imbarcarsi sulla lancia di salvataggio con pochi viveri e senza armi da fuoco.

Con quella lancia Blingh percorse 3600 miglia, impresa unica nella storia della navigazione.
Nei tre anni successivi gli ammutinati superstiti furono catturati e condannati a morte.
Solo Fletcher, con altri otto, sfuggì alla cattura e si rifugiò sull'isola di Pitcairn dove, al pari degli altri, trovò morte violenta per le numerose liti scoppiate all'interno del gruppo.