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Andrea Doria

Transatlantico

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Costruttore:   Mior Giovanni
Periodo: 1952     Scala 1:150    Lungh. 160 cm
Questa scheda è stata preparata con il materiale fornito dal Costruttore del modello.
Eventuali riproduzioni sono possibili solo con l'autorizzazione del Costruttore.
L'eventuale riproduzione di immagini contenute in questa pagina deve essere preventivamente autorizzata dall'A.N.V.O.      e-mail: anvo19@outlook.it
Il modello riproduce il transatlantico italiano Andrea Doria.
E' navigante e radiocomandato.  
Scafo in legno irrobustito e impermeabilizzato con vetroresina. Durante le esibizioni notturne è completamente illuminato.

L'Andrea Doria è stata costruita dai cantieri Ansaldo di Genova. Varata nel 1952 effettuò il suo primo viaggio sulla rotta Genova New-York all'inizio del 1953. Al momento della sua entrata in servizio era la nave ammiraglia della Società di navigazione Italia. Stazzava 29.100 tonnellate e poteva mantenere una velocità di crociera di 23 nodi. Era lunga 213 metri.
Al comando del Cap. Sup. di L.C. Piero Calamai effettuò, sempre su quella rotta, 50 traversate finché, alle 23.09 del 25 luglio 1956, fu speronata dal transatlantico Stockholm, della Swendish-American-Line. L'Andrea Doria, con a bordo 1134 passeggeri e 572 persone di equipaggio, era diretto a New York ed aveva da poco superato la nave-faro dell'isola di Nantucket. Lo Stockolm, che era partito dal porto di New York nella tarda mattinata, era diretto in Europa. La dinamica dell'incidente non fu mai completamente chiarita. Sta di fatto che l’Andrea Doria fu colpita sul lato dritto, sotto il ponte di comando. 
La prua affilata dello Stockolm, rinforzata per affrontare la navigazione in mari ghiacciati, penetrò nello scafo della nave italiana per ben 9 metri, un terzo della larghezza totale. Le navi rimasero incastrate per qualche momento finché l'investitore riuscì a liberarsi dando macchine indietro a tutta forza.
L'andrea Doria si piegò sul lato Dritto e lo sbandamento, accentuato anche dal tentativo di avanzare con la motrice superstite di sinistra, fu tale da non consentire la messa a mare delle lance di sinistra. L'Andrea Doria chiese a lungo assistenza ma le navi da carico accorse, di modeste dimensioni, non potevano fare molto né molto poteva fare lo Stockolm impedito a rinunciare alle proprie scialuppe finché non fosse stato certo della propria sopravvivenza.
Solo quando intervenne il vecchio e grande transatlantico francese "Ile de France" che, con le sue 45.000 tonnellate, si poté avvicinare alla nave in pericolo e utilizzare le proprie scialuppe, fu possibile  quella serrata opera di trasbordo che permise di portare in salvo passeggeri ed equipaggio dell’Andrea Doria.
Si dovettero comunque lamentare 44 morti sull'Andrea Doria e cinque sullo Stockholm.
L'andrea Doria, dopo un'agonia durata undici ore, si inabissò alle 10.09 del 26 luglio 1956.